Lo stile “loft” è emerso negli anni ’40 del secolo scorso in America, quando le imprese industriali cittadine iniziarono a spostarsi fuori dai confini urbani, liberando così molti spazi produttivi. Fu allora che gli attici (a proposito, “loft” significa proprio “attico”) e gli ultimi piani di molte fabbriche abbandonate, magazzini e hangar furono scelti da artisti, architetti e rappresentanti di altre professioni creative. Inizialmente, questi spazi erano destinati esclusivamente a studi e laboratori, ma gradualmente divennero abitazioni per i loro proprietari.
Diventando sempre più alla moda e progressista, lo stile “loft” ha iniziato ad attrarre anche persone ricche, e presto un appartamento in un attico o all’ultimo piano è diventato abbastanza costoso. Non sorprende, poiché lo stile loft implica quasi una completa rinuncia alle pareti divisorie e spazi ampi, soluzione molto popolare nell’estetica urbana.
Le principali caratteristiche dello stile “loft”:
- Rinuncia totale alle pareti, tutto è diviso in zone funzionali, solo il bagno e i servizi igienici sono separati dallo spazio comune con partizioni;
- Travi a vista, tubature, comunicazioni di ventilazione aperte;
- Rifinitura grezza e deliberata delle pareti o mancanza totale di finitura;
- Molti dettagli metallici nell’interno;
- Grandi finestre, spesso senza tende, e abbondanza di luce.